martedì 28 giugno 2011

Soldi alla Chiesa? già troppi privilegi!





Leggo dai giornali che le diocesi della Basilicata riceveranno dalla Regione circa undici milioni di euro per restaurare le chiese e il finanziamento viene definito “storico”.

Alla Chiesa gli Italiani già versano l'otto per mille, buona parte del quale viene utilizzato non per opere di misericordia ma per manutenere l'immane patrimonio immobiliare della Chiesa pari circa al 22% circa di quello nazionale. In Italia, una casa su cinque è di proprietà diretta o indiretta della Chiesa e queste abitazioni per la maggior parte non vengono usate per dare un tetto ai poveri, né agli sfollati, né ai terremotati, né ai diseredati, son

o invece poste a fruttare altro denaro. La parte di 8 per mille dai contribuenti destinata allo Stato, viene invece in gran parte consegnata alla Caritas, cioè sempre alla Chiesa e la parte non attribuita, quella cioè dei cittadini che hanno omesso di indicare la destinazione del proprio 8 per mille, con la ridistribuzione proporzionale, viene - assurdamente - consegnata in larga parte sempre alla Chiesa.

Le diocesi quindi potrebbero attingere a quei fondi per sistemare i loro immobili, se proprio non bastassero le somme spesso già erogate con specifici finanziamenti da parte dei Comuni; oppure potrebbero investirvi le somme esentasse riscosse in ogni parrocchia, ogni giorno, per le libere offerte dei credenti e per la somministrazione dei sacramenti secondo gli appositi tariffari esposti e non esposti in quei locali.

La Chiesa inoltre non paga tasse sugli immobili e molti sono locati a prezzo di mercato o sono utilizzati come attività commerciali e alberghiere con tariffe di mercato e fatturati milionari. La Chiesa seleziona e nomina gli insegnati di religione che poi lo Stato assume e regolarmente paga. Questi insegnanti sono circa 22.000, il livello culturale di molti di essi è men che elementare, ma a differenza dei precari plurilaureati, essi sono in ruol

o, insegnano ai nostri figli e sono ben pagati e a differenza di molti nostri ricercatori e uomini di scienza, non devono emigrare per poter avere un degno lavoro e una retribuzione civile.

Questo ennesimo finanziamento al Clero dalla Regione Basilicata viene definito "storico" e mi pare l'aggettivo meno adatto. Non c'è go

verno, dal Mussolini del '25 in poi che non abbia messo le mani nelle tasche dei cittadini per rimpinguare quelle della Chiesa.

Storico sarebbe stato utilizzare quegli 11 milioni per restaurare il patrimonio artistico della Regione: i Musei sono pieni di opere da restaurare, per esempio o per ristrutturare gli edifici scolastici che in molti casi cadono a pezzi.

Storico sarebbe ristrutturare i grandi palazzi di proprietà pubblica esistenti nelle città lucane per trasferirvi uffici pubblici ed Enti che

attualmente sono in affitto. L'investimento consentirebbe di smettere di pagare affitti spaventosi ai privati proprietari degli immobili che attualmente ospitano i vari uffici e ottenere un beneficio importante per le casse pubbliche che vedrebbero importanti risparmi sulla spesa corrente degli esercizi successivi alla voce “affitti”. Questo sarebbe un "investimento", cioè impiegare utilmente una somma di d

enaro in una operazione fruttifera. Darli alla Chiesa è infruttifero, almeno per i cittadini. Questo sarebbe un investimento "storico", in quanto nuovo nei costumi della classe politica e degno davvero di essere citato nei libri di storia come segno distintivo di discontinuità e di buona amministrazione nell'interesse della collettività.

w/cody – Matera.



4 commenti:

Johan Liebert ha detto...

Personalmente, invece, penso sarebbe stata storica una manovra (anche molto più light) alla "Zapatero" che, in sostanza, ha deciso, anni fa, di togliere un sacco di fondi alla Chiesa Cattolica perché "famiglia", "sanità", "istruzione", "sicurezza" e "legalità" sono le vere priorità di uno stato civile e laico, mentre le convinzioni religiose, quand'anche fossero le stesse di tutti, non hanno diritto di influenzare la vita civile di un Paese. Il problema italiano è che chi governa ha sempre il fiato sul collo e deve perennemente subire il ricatto del clero, perché altrimenti non può vincere le elezioni.

Mi scuso per l'intervento prolisso, spero non sia stato sgradito. Buona domenica.

LaZia ha detto...

per niente sgradito Johan, anzi! grazie

Anonimo ha detto...

tra non molto il seguito della rivoluzione francese arrivera' anche qua'.
altro che chiesa dei poveri!

LaZia ha detto...

ti dirò, anonimo, lo spero e me lo auguro! non si va più avanti!